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venerdì 6 aprile 2012

Sognando il matrimonio

Tra poco più di due settimane mi sposo.
E ancora ci sono cose (abbastanza grosse) da risolvere. E io non ho voglia di farlo. Mi sono stufata di tutte queste incombenze per cose di cui non me ne importa molto, tanto non saranno quello che voglio.
Molte donne sanno già fin da molto tempo prima come vorrebbero che fosse il giorno del loro matrimonio, lo sognano da anni e saprebbero perfino a memoria i prezzi di ciò che vogliono.
Io non mi sono mai fatta grandi viaggi in merito, prima di conoscere la persona che sto per sposare, e neppure mi sono cercata di immaginare il giorno finchè non ne abbiamo concretamente parlato.
Poi parlandone, definendo date, tempi, buttando giù idee, ho cominciato a farmi un'idea di come lo avrei voluto. Che corrisponde a  grandi linee a come non lo avrò.
Volevo farlo in una città, ma lo farò in un'altra.
Volevo un prete che almeno conoscessi, ma lo farò in un'altra chiesa con un altro parroco (che intendiamoci, è bravissimo, simpaticissimo e va più che bene, ma ci ha visti solo il giorno della promessa).
Volevo solo parenti stretti e amici intimi (nostri) e avremo 150 persone se va bene, di cui alcune non le ho mai viste e altre non le sopporto e ci saranno per questioni di pubbliche relazioni altrui, e ci sarebbe da scrivere un romanzo solo su questo punto.
Volevo tutti i miei amici intorno, e ne verranno sì e no una decina.
Volevo la comunità della chiesa che frequento di solito, e non la avrò.
Volevo in chiesa almeno le musiche che si fanno normalmente nella parrocchia che frequento (nulla di strano o alternativo), solo con coro e chitarra, ma a quanto pare dagli ultimi aggiornamenti sembra che avrò l'organo e canzoni sconosciute.
Mancava solo che mi dicessero chi devo sposare ed ero a posto! Tutto deciso! Grazie per l'enorme concessione di avermi lasciato scegliere quando (dopo lunghe ed estenuanti lotte, figuriamoci se posso scegliere con tranquillità la data del mio matrimonio) e con chi!
Sono stufa marcia di tutto questo. Se non volessi tanto sposarlo avrei mandato tutto a fare in culo più, più e più volte. Sono stanca, stanca, stanca, stanca, stanca, stanca, stanca... Passo dalla depressione, all'incazzatura più nera, all'indifferenza mista a rassegnazione, dopo aver ripetuto come un mantra per ore "non importa, sposi P., basta questo", e cercando il più possibile di ignorare tutto ciò che riguarda il matrimonio. A questo proposito un aneddoto divertente (o patetico, non so ancora): mia madre, dopo una settimana di discussioni abominevoli, mentre mi parla al telefono di qualcosa riguardante il matrimonio che devo fare - che per inciso non ricordo neanche cosa fosse - notando il fatto che non avevo ancora fatto quelle cose e che non sembravo avere particolare urgenza nel farle se ne esce con tutta la naturalezza del mondo con "I tempi sono stretti. E sei così apatica. Sembra che il matrimonio non sia il tuo". Non so come ho fatto a non ruggire, urlare nè esibirmi in una risata isterica facendo saltare quel briciolo di sanità mentale che mi restava. Non so come ho fatto a mantenermi calma. So che sono andata in blind perchè non ricordo cosa le ho risposto, delle migliaia di parole che mi frullavano nella mente in quel momento, di sicuro nulla di sconveniente perchè non ci sono state ulteriori ripercussioni esterne. Se ce l'avessi avuta davanti però probabilmente avrei fatto come il conte Ugolino di dantesca memoria. Credo in quello sforzo di volontà di aver dato il colpo di grazia ai miei desideri, a me stessa. E so, amore, che perfino tu al mio racconto ti sei infastidito per la mia mancata reazione, perchè sai quanto psicologicamente mi sia costato rinunciare a tutte queste cose - tu ci hai rinunciato con me, anche se t'importavano meno - e ti sei beccato grandi sfuriate anche tu, ma sai anche che ormai era inutile lottare. Se non vuoi giocare sporco come gli altri, ad un certo punto molli la presa.
Vorrei che a qualcuno (a parte il mio fidanzato ovviamente, e poche altre persone che mi sono state vicine ma non hanno facoltà - purtroppo - di decidere nulla) importasse cosa desidero io, che qualcuno me lo chiedesse e lo prendesse in considerazione, anzichè buttarlo nel cesso.
Ho lottato un anno contro mille mulini al vento, ho urlato, mi hanno urlato contro, mi hanno anche dato della psicopatica perchè non accettavo le loro cose (questo è mio padre), mi hanno letteralmente strappato via un brandello di volontà alla volta. E ora mi sento davvero tanto tanto stanca e stufa e delusa. 
Dopo un anno di promesse deluse e continua guerra psicologica, mi arrendo signori! Avrò il matrimonio come gli altri volevano!
So che sarò contenta quel giorno, perchè avrò sposato la persona che amo, ma non ci sarà nessun'altra ragione per esserlo. E se oggi sto scrivendo questo è per due ragioni. La prima è per sfogarmi dall'ultima mazzata delle musiche, prima che mi prenda un attacco si delusione il giorno del matrimonio: lo anticipo, almeno torno nel mio stato di rassegnazione e disinteresse. E la seconda è per ricordarmi di quello che sto passando, e della promessa che mi sono fatta un mesetto fa: se mai avrò dei figli, come spero, e si sposeranno, maschi o femmine che siano, lascerò che abbiano il matrimonio che desiderano (budget permettendo, ovviamente), senza cercare di riviverne uno mio. Voglio che possano vivere serenamente, per quanto possibile, l'avventura del loro matrimonio come la desiderano. Almeno loro.

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